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“Se gli architetti, i designers o i professionisti del contract che visitano il tuo sito web parlano più lingue e provengono da più nazioni, allora è il caso di apportare alcune modifiche al tuo website per offrire loro un’esperienza migliore e personalizzata. Intercettando le loro ricerche con un’attività di SEO internazionale”

La SEO internazionale è un processo che ti permette di attrarre traffico (sempre più qualificato) al tuo sito web e di conseguenza aumentare la riconoscibilità e il posizionamento del tuo brand con l’intento di generare contatti qualificati dai motori di ricerca dei diversi Paesi del Mondo.

È come il geotargeting, con la differenza che ottimizzi il tuo website per diversi paesi e diverse lingue.

SEO è l’acronimo di Search Engine Optimization, cioè l’ottimizzazione di un sito web per far sì che esso possa scalare le vette dei motori di ricerca e comparire tra i primi risultati nella ricerca organica per parole chiave.

Come rendere internazionale il tuo website?

1. Inizia dai motori di ricerca

Il primo step è fare una ricerca sul potenziale del mercato paese per quel che riguarda il business di cui ti occupi, così da poter definire le priorità e stabilire i tuoi obiettivi.

Ecco alcune domande che ti devi porre:

  • Da dove provengono gli utenti che atterrano sul website attraverso la ricerca organica? Che lingua utilizzano?
  • Sei in grado di capire che trend seguirà, nei paesi a target, la visibilità del tuo sito web aziendale?
  • Quali parole chiave e quali pagine si sono dimostrate efficaci per essere raggiunto dalla ricerca dei principali mercati internazionali?
  • Qual è il CTR (Click – Through Rate, ovvero il rapporto tra i click ottenuti da un banner e il numero delle impressioni) di ricerca organica derivante da ciascuno di questi mercati?
  • Qual è il tasso di conversione e quali azioni compiono abitualmente sul tuo website gli utenti di ognuno dei mercati internazionali?

Fatte queste domande, ti serve sapere dove cercare le risposte.

Utilizzando i rapporti “Geo”, “Pubblico” e “Query di ricerca” di Google Analytics, potrai trovare in parte le risposte che cerchi e identificare i mercati internazionali e linguistici più importanti, coi relativi trend di comportamento di chi visita il tuo sito, così da decidere da dove partire per mettere le basi alla tua SEO internazionale.

I dati che ricavi da questa analisi potrebbe mostrarti che il tuo website gode di poca visibilità e di un traffico minimo di ricerca organica.

Questo non vuol dire che non puoi prendere in considerazione questi mercati per una potenziale internazionalizzazione del tuo sito: vuol dire semplicemente che hai solo bisogno di un po’ più di tempo e di risorse per guadagnare più visibilità nella ricerca.

2. Ricerca per parole chiave

Hai identificato quali sono i potenziali mercati esteri più rilevanti e i principali paesi da prendere in considerazione per il tuo targeting?

A questo scopo ti serve effettuare una ricerca basata sulle parole chiave (o keyword), che ti aiuterà a riconoscere:

  • Le parole chiave e le frasi pertinenti che il pubblico internazionale usa come query per trovare la tua attività
  • Il volume di queste query nella ricerca organica per paese
  • Qual è il tuo posizionamento attuale per queste parole chiave

Inizia basandoti sulle parole chiave che hai identificato con Google Analytics e completa le informazioni utilizzando tools come Google Keyword Planner se il paese target ha Google come motore di ricerca di riferimento, altrimenti cerca quello utilizzato dal tuo mercato di destinazione. (es. in Russia è Yandex).

Selezionando il paese e la lingua, questi tools non solo ti mostrano delle parole chiave più rilevanti, ma ti forniscono anche le statistiche del volume di ricerca organico e i trend del motore di ricerca.

Altri tool interessanti:

  • SuggestMrx, in cui puoi selezionare 11 paesi e 6 lingue e ricevere idee aggiuntive per le query del pubblico target
  • SimilarWeb, dove puoi identificare i website col più alto traffico per paese e settore, così da inquadrare i tuoi potenziali concorrenti per ogni mercato
  • SEMRush, che permette di cercare idee e volumi non solo da parole chiave, ma anche da website; se hai utilizzato SimilarWeb per identificare tutti i siti Web come potenziali concorrenti, puoi utilizzare questi per reperire dati, spunti, idee da utilizzare per fare una sferzata al tuo website a livello internazionale

Per utilizzare i tool nel modo più efficace, avrai bisogno di un supporto per la lingua nativa dei Paesi target, così da poter effettuare la ricerca per parole chiave in maniera corretta, anche se si tratta di una stessa lingua ma localizzata in paesi diversi.

Uno dei supporti più diffusi è Market Finder by Google, ma l’esattezza idiomatica di questo tool si rifà al traduttore automatico di Google. Pertanto piuttosto che ad un supporto linguistico online, ti consigliamo di affidarti ad un madrelingua.

Un’altra azione fondamentale da compiere è verificare il livello di competitività delle parole chiave trovate: Keyword Explorer di Moz ti indica la popolarità e la pertinenza per ogni parola chiave immessa.

Inoltre, puoi verificare le classifiche delle tue parole chiave per i mercati target attraverso tool di ranking come AuthorityLabs e Advanced Web Ranking.

3. Targeting per lingua e per località

Per capire il meccanismo, partiamo da un esempio concreto:

Consideri la localizzazione un fattore rilevante per le tue operazioni?

Rilevi abbastanza traffico e conversioni da ogni Paese target?

  • Sì ⇒ Scegli il target per località
  • No ⇒ Scegli il target per lingua

Questo schema ci dà una prima idea di come fare per capire quale tipo di targeting è più adatto al tuo mercato. Il targeting è fondamentale per bersagliare i paesi individuati attraverso le metodiche analizzate precedentemente.

Vediamo quali sono le differenze e le utilità di tre tool per il targeting:

  1. Il Targeting per località è specifico per il paese di destinazione con un URL internazionale
  2. Il Targeting per lingua stabilisce in quali lingue devono essere tradotte le tue pagine
  3. I contenuti in lingua, fondamentali per gli utenti target

Potresti aver bisogno di utilizzare anche solo uno di questi tre metodi. Se, ad esempio, la tua azienda produce complementi di arredo per paesi con una forte influenza spagnola, il targeting per località in questo caso ti penalizza, mentre il targeting per lingua ti consente di comprendere tutti i paesi in cui si parla spagnolo.

Stando a quest’esempio, vediamo quali possono essere le strutture URL utilizzate per rendere un website internazionale:

  • Dominio di primo livello col codice paese ccTLD. Questa è la struttura ideale per il targeting per paese, anche se richiede più sforzi per far crescere la tua popolarità da zero.Il codice ccTLD è composto da due lettere e indica il paese in cui viene registrato un sito Web → esempio.es→ Alcuni ccTLD vengono trattati da Google come gTLD (Domini di primo livello generici), in cui viene aggiunto un parametro URL al dominio principale per la lingua selezionata → esempio.com/?lang=es-es; per lingue come l’inglese in cui abbiamo due versioni, una americana e una inglese, se selezioniamo l’inglese americano questa estensione diventa esempio.com/?lang=en-us
  • Sottodominio, per cui il contenuto viene inserito in un dominio separato. Questa struttura va incontro alla necessità di non aggiungere ulteriori livelli di profondità alla struttura Web. Essendo visti dai motori di ricerca come entità indipendenti, potrebbe richiedere maggiori sforzi per acquisire popolarità → es.esempio.com
  • Sottodirectory collegata al dominio principale. Iniziare con questa struttura è la soluzione migliore se si dispone già di un gTLD, in quanto ne ereditano la popolarità → esempio.com/es
  • Dominio completamente diverso, in cui il contenuto viene inserito in un dominio diverso dal principale → esempiositoinspagnolo.com

Per il targeting per località, puoi affidarti sia al ccTLD, che alla sottodirectory e al sottodominio.

Per il targeting per lingua, puoi optare per la sottodirectory se non disponi di un elevato volume di contenuti e le tue risorse sono ridotte, in quanto sarà più facile consolidare la popolarità come unica entità all’interno del dominio.

Il sottodominio è la migliore alternativa per il marketing per lingua se desideri indicizzare i tuoi contenuti senza alterare la struttura del tuo website.

Esempi di website che utilizzano il targeting per località:

Esempi di website che utilizzano il targeting per lingua:

ccTLD, sottodomini, sottodirectory: pro e contro

1. ccTLD

(esempio.es)

PRO

  • Offre un segnale più chiaro ai motori di ricerca
  • E’ il modo più facile per aumentare il rank locale

CONTRO

2. Sottodomini

(es.esempio.com)

PRO

  • Più economici del ccTLD

CONTRO

  • Offre un segnale più debole ai motori di ricerca
  • Può diluire la domain authority
  • Gli user preferiscono la navigazione locale

3. Sottodirectory

(esempio.com/es)

PRO

  • Più economiche del ccTLD
  • Ha una domain authority consolidata

CONTRO

  • Offre un segnale più debole ai motori di ricerca
  • Gli user preferiscono la navigazione locale

A partire dal 2018, i consulenti della SEO internazionale raccomandano di utilizzare le sottodirectory, perché non viene trattata da Google come un sito separato e, cosa molto importante, utilizza il nome del dominio per far avanzare il ranking del website.

Per il targeting per lingua, l’azienda del nostro esempio si servirà del seguente hreflang (un tag che comunica ai motori di ricerca che la tua pagina è destinata ad un pubblico specifico), per dire a Google che c’è la versione in spagnolo del contenuto:

<link rel = "alternate" href = "http://example.com/es" hreflang = "es-es" />

Fonte: moz.com

4. Alcuni consigli aggiuntivi

  • Tutte le parti del website devono essere nella lingua target
  • Non ti affidare alle traduzioni automatiche, in quanto non ancora abbastanza buone
  • Suggerisci il sito con la lingua alternativa, ma non reindirizzare automaticamente un utente in base alla sua posizione: potrebbe essere un expat, uno studente di lingua straniera o altro
  • Non usare cookie o script per mostrare opzioni di pagina in lingue diverse: oltre che potrebbe essere non visibile dagli utenti, i motori di ricerca non riescono a scansionare quel tipo di contenuto dinamico

Un’altra raccomandazione importante è: presta attenzione alla cultura della lingua target.

Avere un’attenzione particolare e approfondire la cultura dei luoghi che interessano la tua attività ti farà evitare l’inciampo molto sgradevole del malinteso, come insegna la famosa vicenda causa di scontro tra Dolce e Gabbana e la Cina.

In passato un’azienda aveva bisogno di 10-15 anni di successo nel proprio paese prima di fare il grande passo per diventare internazionale.

Oggi, invece, grazie alla tecnologia i processi di crescita di un’azienda sono sempre più esponenziali, tant’è che le aziende diventano internazionali entro un solo anno di attività.

Nel processo di internazionalizzazione, la semplice traduzione non è che uno step nella trasformazione del tuo sito, che dovrà modellarsi in base alle diversi regioni dello stesso paese per ottimizzare la customer journey.

Prima ancora di concepire il contenuto, però, bisogna capire in quali altri paesi il nome commerciale adottato possa essere efficace e in quali converrebbe modificarlo per renderlo tale.

Questo punto non è assolutamente da trascurare, perché, come riportato nell’articolo di JointViews, il lancio del whisky dublinese “Irish Mist” in Germania è stato inefficace, oltre che un imbarazzante errore, in quanto “mist” in tedesco vuol dire letame.

Questo dimostra appieno quanto sia prioritario verificare che il nome scelto per il prodotto, il nome del marchio e quello del dominio siano efficaci anche negli altri paesi.

Allo stesso modo, la ricerca di mercato della concorrenza dev’essere effettuata informandosi sui motori di ricerca di riferimento dei paesi target, che non è Google in tutti i paesi: in Cina, ad esempio, troviamo “Baidu”, in Russia “Yandex”, e così via.

La tua strategia SEO deve modellarsi in base a questi parametri e alle strategie utilizzate dai migliori concorrenti se vuoi che la tua azienda prenda quota all’estero. Tools come “SEMRush” e “Google Trends” ti aiuteranno a trovare le parole chiave che utilizzano i tuoi concorrenti per una strategia SEO di successo.

Le keyword, come abbiamo visto in precedenza, sono fondamentali per la strategia SEO e cambiano a seconda del paese e dei prodotti e servizi di riferimento.

Lo stesso prodotto nella stessa lingua può assumere due termini di ricerca differenti, come “sneakers” negli USA e “trainers” in UK. Effettua sempre una nuova ricerca di parole chiave per ogni paese target e non dare mai per scontato che possano essere le stesse, neanche all’interno dello stesso paese. Una volta trovate, potrai procedere alla creazione dei contenuti in cui saranno comprese le nuove parole chiave.

Dopo aver creato i contenuti nel website, devi localizzarli attraverso la traduzione in lingua, il cambio valuta, i sistemi metrici, ecc.

Tieni sempre a mente che un pubblico diverso interpreta in modo diverso gli stessi contenuti, che siano parole, immagini, colori e altro: lo stesso contenuto, destinato a chi parla la stessa lingua anche se in paesi diversi, potrebbe far nascere dissapori per via dei fraintendimenti dovuti ad uno studio culturale non approfondito o trascurato.

Una saggia soluzione sarebbe affidarsi a società di digital marketing, così da essere certi che il messaggio arrivi ai vari destinatari nel modo più idoneo.

Ovviamente, la SEO internazionale non riguarda solo la scelta del ccTLD piuttosto che delle sottocartelle, ma è una procedura che deve necessariamente comprendere una strategia ben definita e pianificata.

Come programmare un’attività di SEO internazionale

1. Fase decisionale

1. Perché vuoi internazionalizzare il tuo website?

Hai un traduttore di una specifica lingua nel tuo team? Pensi che ciò di cui ti occupi possa interessare realmente uno o più paesi stranieri? Hai un numero sempre maggiore di traffico sul website e richieste derivanti dall’estero e hai identificato i paesi principali?

Scegliere di fare il salto della SEO internazionale, vuol dire avere quantomeno le basi per ampliare i tuoi orizzonti di business, sia a livello di budget che di possibilità di successo. Questo è un passaggio che si opera in maniera del tutto consapevole, perciò dev’essere pianificata nei minimi dettagli.

2. Investi tempo e risorse per ricerche quantitative e qualitative sui mercati target

C’è il potenziale per vendere i tuoi prodotti e servizi a livello internazionale? Dai risultati della ricerca effettuata con Google Analytics, qual è la sorgente del tuo geo-traffico? Quali sono le tendenze di ricerca dei tuoi paesi target? E qual è la situazione geopolitica, economica, fiscale e legale di quei mercati?

La selezione dei tuoi mercati deve passare prima dallo storico delle tue vendite, dalla ricerca dei dati della concorrenza e dei dati di mercato, così da identificare con precisione i mercati su cui concentrare le tue risorse.

Non essere mai rigido, ma sempre malleabile: i mercati che avevi pensato di agganciare all’inizio, si possono rilevare inefficaci grazie agli strumenti di analisi. Potresti, invece, rimanere piacevolmente sorpreso dei risultati che potresti avere investendo in paesi che non avevi minimamente preso in considerazione.

3. Targeting per lingua o per paese: quale preferire?

Il mercato che ti interessa è quello del Sud America? Se è solo il Sud America che ti interessa, allora puoi procedere con il targeting per località, poiché è la parte del continente americano che comprende 5 lingue diverse.

Se, invece, ti interessa come target l’America Latina, allora lì puoi procedere anche con il targeting per lingua, così ti assicuri di coinvolgere tutti i paesi in cui si parla la lingua spagnola, ad esempio, tra cui anche l’America Latina.

Ti interessa, invece, il mercato Americano? Sarà più adatto il targeting per paese, così puoi selezionare l’inglese che parlano negli USA, senza incappare nell’errore di selezionare l’inglese UK di default.

Assicurati di avere le possibilità per il buon funzionamento del website multilingua, poiché interrompere improvvisamente una campagna è un brutto segno tanto per gli utenti quanto per i motori di ricerca.

4. Riesci a gestire i progetti internazionali?

Devi essere in grado di trattare con culture diverse, in base alle loro abitudini lavorative, alle differenze di fuso orario, alle diversità tra i software utilizzati e i diversi costi di SEO locale, evitando accuratamente errori di comunicazione e comprensione.

5. A quanto ammonta il budget di cui disponi?

Pianificare in anticipo il tuo budget, ti garantirà la continuità del lavoro outsourcing in ogni circostanza.

6. Hai effettuato un’approfondita ricerca delle parole chiave competitive?

Avendo già approfondito la cultura e le abitudini dei mercati a cui vuoi rivolgerti, la ricerca delle parole chiave e, in più, delle parole chiave competitive, deve essere lo step da compiere prima di utilizzare qualunque altro tool di analisi per raccogliere dati sul comportamento degli utenti sui motori di ricerca di quei paesi target.

7. In quale momento della customer journey si trovano quei paesi target?

Basandoti sulle parole chiave, scopri se i tuoi clienti target si trovano nella fase “I want to know”, “I want to go”, “I want to do”, oppure “I want to buy”.

Questo ti sarà utile per programmare al dettaglio la tua strategia di SEO internazionale.

2. Fase di preparazione

1. Scegli le lingue di destinazione

Questo punto non dovrebbe costituire un problema se hai già effettuato il targeting per lingua o per località prendendo tutte le dovute accortezze analizzate nei punti precedenti.

2. Ricerca i metodi di pagamenti più diffusi a livello locale

Non tutti i paesi assumono gli stessi metodi di pagamento. Ad esempio, PayPal è un metodo diffuso negli Stati Uniti e In Europa occidentale, ma paesi dell’Europa orientale, come Russia, Polonia, Ucraina e Slovacchia, preferiscono il pagamento in contrassegno. In Germania gli utenti preferiscono le fatture e i pagamenti dilazionati, pagando in anticipo solo nel caso di uno sconto sul prezzo complessivo. In Cina troviamo ALiPay e in medio Oriente Payfort.

I pagamenti sono correlati più ad un concetto eCommerce che SEO, ma è comunque molto importante per qualunque realtà che intende fare il salto internazionale informarsi a riguardo, poiché renderai molto più semplice e comodo il servizio di pagamento per i tuoi utenti stranieri: eMarketer ti sarà molto utile per avere dati completi circa i metodi di pagamento utilizzati da ogni paese.

3. Prendi in considerazione un help desk locale

Non dare mai per scontato che i clienti siano disposti a parlare in inglese oppure nella tua lingua. Fare questo errore potrebbe farti incappare in recensioni negative di clienti arrabbiati che andrebbero a rovinare la tua reputazione. Per ovviare a questo, ti consigliamo di stabilire un servizio assistenza clienti locale per ogni paese target, attraverso un’agenzia di help desk locale oppure integrando personale madrelingua nell’assistenza clienti della tua azienda.

4. Imposta un alert locale

Utilizzando Google Alert o Mention, potrai svolgere un buon lavoro di brand monitoring per quanto riguarda le menzioni, potrai monitorare il Web e creare avvisi personalizzati che arrivano via mail.

5. Parla la lingua dei motori di ricerca

Informati su quali siano i motori di ricerca di riferimento utilizzati dai tuoi paesi target e fai una ricerca sulle sfumature di linguaggio per ognuno di essi, così da poterle utilizzare a tuo vantaggio per rendere efficace il tuo ranking.

6. Esegui il controllo SEO on-page

Per assicurarti che il tuo website sia adatto ai motori di ricerca che hai scelto come target, esegui il controllo SEO on-page utilizzando tool come SEO Tester Online, e altri strumenti simili che puoi trovare gratuitamente on-line, come Semrush o Moz.

7. Aggiungi il codice monitoraggio

Google Tag Manager ti permette di generare un codice di monitoraggio, posizionandolo su tutte le pagine del tuo website: questo tool ha l’obiettivo di gestire tutti i codici script da inserire sul website (es remarketing di google, pixel di facebook, codice di google analytics e molti altri).

8. Diversifica la tua strategia per i diversi gruppi target

Un errore che devi assolutamente evitare è utilizzare la stessa strategia per comunicare con diversi gruppi target. L’azione che devi compiere per non fare questo errore, è di segmentare il tuo target per comportamenti comuni, così da creare le strategie adeguate per ogni tipo di comportamento. Organizzando il tuo pubblico in sottocategorie di comportamento, per ognuna di esse puoi creare strategie ad hoc, in modo tale da soddisfare i bisogni specifici di quel dato segmento di pubblico.

9. Aumenta la consapevolezza del tuo brand

Gli utenti cercano le marche da cui sono stati già fidelizzati, altrimenti utilizzano parole chiave generiche per cercare prodotti e servizi. Spesso effettuano ricerche in lingue diverse per avere più risorse (solitamente in inglese).

Per costruire la consapevoleza del tuo brand devi creare una strategia basata sul link building e sulle relazioni tra media e influencer.

Per ogni fase dello shopping- See, Think, Do, Care– puoi trovare alti volumi di parole chiave di coda lunga, ovvero composte da 4 o più parole: se la consapevolezza del tuo brand è già alta, crea una strategia che verta sulla qualità dei contenuti e sulle relazioni on-line.

10. Seleziona le tattiche SEO internazionale

Su quali canali dovresti essere presente? Quali lingue dovresti usare per comunicare? Quale sarebbe la frequenza di comunicazione migliore da adottare? Che tono di voce dovresti usare e quali argomenti dovresti trattare?

11. Valuta la creazione di un ufficio e un numero di telefono virtuali

Le informazioni NAP locali (nome, indirizzo e numero di telefono) possono rendere la versione locale del tuo website più competitiva nel paese target: CityOffice ti permette di impostare un ramo locale virtuale del tuo ufficio. Questa operazione è più importante per chi consegna prodotti o offre servizi localmente.

12. Esegui un progetto di prova

Nel primo mese crea un progetto di prova, annota i problemi che si presentano, risolvili e utilizzali per mettere a punto il modella della tuo progetto.

3. Fase di valutazione

1. Controlla la frequenza di rimbalzo

Un’alta frequenza di rimbalzo è il segnale che c’è qualcosa che non va: prova a trovarne la causa. Potrebbe essere il contenuto, magari qualcosa che non piace agli utenti, oppure che non capiscono o che non incontra il loro interesse.

2. Controlla il tasso di conversione

Se il tasso di conversione rimane basso anche dopo alcuni mesi, dovresti trovare e analizzare il motivo per cui i clienti abbandonano il tuo website senza arrivare alla “thank you page”. Utilizza Google Analytics per capire a quale punto della loro customer journey abbandonano: cosa manca lungo il percorso che porta alla conversione?

SEO internazionale: elementi di decisione

Ora che abbiamo visto i più importanti step, riassumiamo in pochi punti quali sono gli elementi di cui hai bisogno per un efficace SEO internazionale:

  • Parti dalle motivazioni che ti spingono a pensare di internazionalizzare il tuo website: se sono concretamente valide, procedi con gli step successivi
  • Prima di iniziare qualunque progetto e compiere la prima operazione, analizza, ricerca ed estrai quanti più dati possibili circa i mercati da bersagliare. Le ricerche dovranno riguardare le abitudini, la lingua, il fuso orario, gli usi, i costumi, i simboli: raccogli informazioni sulla la cultura di ogni potenziale paese target
  • Informati su quali sono i motori di ricerca di riferimento, le parole chiave utilizzate nelle ricerche e i metodi di pagamento maggiormente diffusi nella località di destinazione
  • Imposta le specifiche del tuo website e affidati a collaboratori madrelingua per offrire una navigazione semplice, intuitiva e in linea con le aspettative dei clienti del paese target
  • Crea contenuti rilevanti, che vengano percepiti come interessanti e utili dagli utenti, così da aumentare il traffico nel tuo website e scalare il rank dei motori di ricerca attraverso backlink e link building
  • Segmenta il tuo pubblico e utilizza una strategia differente per ogni target group
  • Valuta tutte le opzioni di SEO locale per i paesi target, in modo tale da creare più fiducia e generare maggior flusso di conversioni
  • Poni in essere un progetto di prova, attraverso cui analizzare le azioni che hanno successo e quali, invece, i problemi, così da perfezionare la messa a punto della tua pianificazione di SEO internazionale
  • Monitora continuamente l’andamento del tuo website e non smettere mai di aggiornarti sui paesi in cui operi, in modo da rendere sempre più efficace la tua strategia di comunicazione e di business

Il successo della SEO internazionale dipende dalle azioni che si compiono: più sono idonee, studiate e volte a rendere il miglior servizio al cliente, maggiori sono le probabilità di fidelizzazione e successo.

In fin dei conti, non è diverso dalla SEO locale: la differenza sta nel fatto che nella SEO internazionale devi saper superare quelle che possono essere le barriere culturali, logistiche e linguistiche, per poter offrire una sempre migliore esperienza di navigazione e d’acquisto ai clienti che rientrano nel nostro interesse.

A questo proposito, ricorda di non trascurare mai il tuo servizio di customer care, forse anche più importante dell’assistenza pre-vendita, poiché è quella la fase più delicata in cui si concretizza o meno la fidelizzazione del cliente.

SEO On-Page

Veniamo ora ad un argomento molto importante e spesso trascurato come la SEO on-page.

Per SEO on-page s’intende ottimizzare le singole pagine del website, così che i motori di ricerca possano indicizzarle più facilmente. La SEO on-page si riferisce sia al contenuto che al codice HTML di una pagina: è tutto ciò che vedi, come contenuto, immagini, keywords, ecc., ma anche ciò che non vedi, poiché ognuna di queste fonti viene letto dai motori di ricerca unicamente come codici HTML.

La buona notizia è che qui tu puoi modificare e avere il controllo sia sul codice che sul contenuto, quindi conviene lavorare sulla tua SEO on-page nel migliore dei modi.

Andiamo a vedere come impostare il tuo controllo SEO, attraverso questi 10 step:

1. Fai una ricerca

Inserisci una parola chiave nel motore di ricerca e guarda i risultati: ti compariranno quelli che il motore di ricerca reputa più pertinenti alla query immessa. Dei primi risultati che compaiono, devi analizzare l’URL, il titolo e meta description (la descrizione della pagina).

Da questa ricerca puoi raccogliere informazioni per capire quali lacune presenta il tuo website e come colmarle per migliorare il tuo posizionamento.

2. URL brevi e descrittivi

L’URL delle tue pagine dev’essere breve, descrittivo e facile da leggere. Tra ilmiosito.com/blog/archive/2019/esempio-di-url-per-seo/page/01 e ilmiosito.com/esempio-url-seo-2019, non c’è dubbio che la scelta ricada su quest’ultimo. Questo si verifica proprio per via della sua brevità e facilità di lettura.

La stessa scelta che compie anche Google, preferendo URL con 3-5 parole. Inoltre, assicurati di inserire nell’URL la keyword principale e la descrizione di ciò di cui tratta la tua pagina, perché se Google non sa di cosa tratta la tua pagina non sarò in grado di scansionarla in modo efficace e, di conseguenza, di posizionarla nelle ricerche.

3. Title Tag e Alt Tag

I Title tag sono i codici HTML che specificano il titolo di una determinata pagina web e sono si questi che i motori di ricerca eseguono la scansione.

Esattamente come fa con gli URL, i motori di ricerca utilizzano le parole chiave nel tag del titolo per determinare l’intento della pagina: se il bot di Google vede le keyword nel Title tag, allora prenderò in considerazione il posizionamento della tua pagina.

Quello che devi fare è includere 2-3 keyword nel titolo, tenendo quella principale in primo piano: parola chiave primaria, parola chiave secondaria

Quindi, i primi risultati che vedi quando fai una ricerca con Google, molto probabilmente sono presi dal Title tag.

Rimanendo in ambito tag, un altro componente importante della SEO on-page sono gli Alt tag, ovvero la descrizione delle immagini.

Questi tag hanno il compito di descrivere l’aspetto e lo scopo di un’immagine sulla tua pagina, in quanto Google non vede l’immagine ma, come avviene per il Title tag, riconosce il codice HTML che la compone.

Inserire gli Alt tag quindi, aiuterà i motori di ricerca a indicizzare più accuratamente l’immagine fornendo maggiori informazioni, il che ricade positivamente sulla SEO complessiva. La descrizione dell’immagine allegata dovrebbe sempre contenere la parola chiave per cui stai cercando di posizionare la tua pagina.

Per renderti conto se il tuo Alt tag è efficace, chiediti: se qualcuno legge il testo senza effettivamente vedere l’immagine, può immaginare cosa essa rappresenti?

Se la risposta è sì, vuol dire che il tuo Alt tag è corretto.

4. Meta description

Le meta descrizioni sono piccoli frammenti di testo che descrivono il contenuto di una pagina. La loro funzione è quella di spiegare ai motori di ricerca il tema della tua pagina e fornire agli utenti un riepilogo più completo di cosa tratta la tua pagina.

Sia che tu veda interamente queste descrizione su Google, sia che vedrai solo quelle che Google ritiene più pertinenti, la meta description ha un effetto notevole sulla SEO e sulla percentuale di click sulla pagina.

5. Longform content

Sono contenuti pertinenti ed esplicativi e sono la parte fondamentale della tua pagina, poiché avrà il maggiore impatto sulla posizione in cui andrà a finire nelle pagine di ricerca.

Dati i brevi periodi di attenzione dei lettori, sarai portato a pensare che più breve è il contenuto maggiori sono le possibilità che un lettore lo legga effettivamente. Ma quando si tratta di SEO on-page non è proprio così, in quanto i post più lunghi hanno prestazioni migliori.

La rilevanza del tuo contenuto sarà definita da quanto il tuo pubblico lo potrebbe trovare utile e quanto risponda alle sue esigenze nel momento in cui effettua la ricerca. Affinché il tuo contenuto abbia queste caratteristiche, assicurati che non sia alla moda, stagionale o segua una tendenza, ma che sia quanto più possibile un “evergreen”. In questo modo non avrà una data di scadenza, ma saranno validi anche nel lungo tempo.

Abbiamo visto che cos’è la SEO internazionale e quali azioni compiere per renderlo efficace e, tra queste, abbiano analizzato anche la SEO on-page per il posizionamento delle pagine del tuo website.

Fonte: moz.com

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Emanuele Anselmi

CEO Italian Design Farm