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In un futuro neanche troppo lontano l’intelligenza artificiale sostituirà molti processi, quindi non è più possibile restare fermi ad aspettare. O peggio ancora aver paura di perdere l’identità del proprio brand. Ci sono strumenti che, grazie all’interazione con il tuo team, possono farti raggiungere prima gli obiettivi. Strumenti applicabili sia ad eCommerce che alle vendite offline. Con loro puoi costruire un percorso per raggiungere in maniera diversificata i tuoi lead. Tutto è possibile, implementando il rapporto tra marketing automation e retail.

Ben 7,63 miliardi di dollari entro il 2025. È il grande balzo in avanti nelle valutazioni del marketing automation secondo Grand View Research, un affidabile database di ricerche di mercato. Una cifra con molti zeri, a riprova di un settore che bisogna scrutare con attenzione. Non è allora il caso di rimanere indietro: basta qualche semplice accorgimento per ottimizzare e snellire il lavoro, implementando in modo efficace il ROI.

Anche nel retail, il marketing automation può essere strumento prezioso per spingere il brand, con attività capaci di implementare le interazioni. Con l’eCommerce, ma non solo online. Pure nelle vendite fisiche, in negozio, alcune strategie possono giocare un ruolo trainante, dal momento che gli stessi utenti sono sempre più alla ricerca di esperienze negli acquisti. Guardano in effetti con favore verso store tradizionali capaci di smuovere sentimenti e passioni. Emozioni che innescano la conversione in clienti. Le attività di marketing automation amplificano l’interesse e con loro gli store hanno riscoperto di avere ancora una lunga vita davanti. Tanto che, grazie a loro possono coesistere con le vendite online.

Il marketing automation è, in generale, l’insieme di strategie che ci permette di raggiungere in maniera diversificata i lead, automatizzando alcuni processi. Ma ciò non vuol dire guidare con il pilota automatico, perché per far funzionare tutto in maniera corretta ci vogliono controlli costanti ed eventuali correzioni. E nessuno può sostituire la creatività nel rapporto con i lead. Perché le scelte che spingono a comprare un mobile partono con frequenza dalle sensazioni che una soluzione di design o un materiale inaspettato possono regalare. Per questo la congiuntura tra marketing automation e retail può dare una grossa mano. Prima di tutto, spendiamo alcune parole sul significato di marketing automation e sul perché dovrebbe incuriosirti.

Il marketing automation può creare strategie vincenti

Il marketing automation è un concetto ampio, e delinea un insieme di processi e tecnologie che automatizzano alcune comunicazioni, arrivando a raggiungere nuovi lead e aiutandoti nella loro conversione in clienti. Un percorso che migliora efficienza e produttività, velocizzando le tue operazioni di marketing. Le attività che possono essere messe a sistema sono diverse: dall’email marketing al social media marketing, passando per marketing analytics o alla creazione di particolari landing pages. Utilizzando sia mezzi di inbound marketing come social, blog o email, fino ad azioni con piattaforme specifiche. Le aziende potranno adottare il proprio piano di comunicazione in maniera molto versatile, partendo dalle esigenze e dagli obiettivi. La flessibilità è la base e grazie ad essa sarà possibile individuare il percorso di conversione. Insomma, un largo uso di soluzioni per aumentare le entrate nel tuo website e soprattutto l’efficienza. Ora, perché dovresti avvicinarti a questo (relativamente) giovane mondo? Ti diamo sei buoni motivi.

La scelta più vantaggiosa

Ottimizzazione della spesa

Avendo già stabilito a monte il tuo piano di azione, puoi spostare il budget dove davvero ne hai più occorrenza. Una programmazione chiara è sempre un’arma che farà abbassare i costi di gestione.

Risparmio di tempo

Utilizzando nuovi strumenti, potrai dedicarti maggiormente alla parte creativa dell’offerta. La tecnologia ha del resto compiuto vere rivoluzioni negli ultimi dieci anni e non approfittare della loro velocità sarebbe un errore.

Prontezza nel percorso di conversione

Efficienza, parola chiave nel mondo business, ha risvolti maggiori quando hai definito le tue priorità. Il processo di Buyer’s Journey sarà allora molto più semplice.

Crescita esponenziale dei contatti

Il marketing automation ha ancora più senso quando la tua azienda sta ottenendo feedback positivi. Questi riscontri indicano che la strada imboccata con il tuo team è quella giusta. Mettendo a regime una serie di strumenti e automatizzando alcuni processi, sarà più veloce far crescere il numero di contatti, snellendo molte operazioni.

Più gioco di squadra tra i tuoi team sales e marketing

Il marketing automation, con i suoi strumenti, è capace di attirare particolarmente l’attenzione dei lead. Avere più frecce da scoccare sarà arma vincente nel campo della conversione, centrando maggiori obiettivi. Tutto è traducibile quindi, visti i potenziali grandi numeri, in più contratti firmati. I tuoi team sales e marketing, contrapposti spesso per la natura delle loro mansioni, potranno lavorare insieme con più serenità (e soprattutto all’unisono).

Maggiore controllo dei risultati

Lo sai benissimo, è davvero importante avere il polso della situazione nel mondo del business. Distrarre lo sguardo può mandarti fuori strada, e senza mezzi capaci di monitorare costantemente il percorso il rischio è di restare indietro. Il bello del marketing automation è anche quello di avere puntuali rendicontazioni delle tue campagne, ottenendo data sufficienti sia a targettizzare il tuo pubblico sia a scrutare il tuo orizzonte.

Le basi per un buona strategia di marketing automation

Ora che siamo entrati dentro questo tema, possiamo costruire l’impalcatura su cui stabilire insieme la migliore strategia. Per farlo, prendiamo a riferimento tre aspetti primari, che schematicamente ricadono nel campo di ogni azienda tipo. Poi andremo più sul dettaglio nel tuo settore. Ogni punto intanto avrà le sue articolazioni a seconda delle decisioni che verranno fatte dal tuo team.

  1. Scegli i tuoi obiettivi: Prima di tutto bisogna trovare il proprio focus. Per fare questo puoi prendere a riferimento il metodo SMART, acronimo tra i più comuni nella pianificazione del processo ma tutt’ora tra i più ricercati. Quindi ogni movimento deve essere Specific (Specifico, perché devi essere chiaro su quello che vuoi ottenere); Measurable (Misurabile, per controllare i progressi); Attainable (Raggiungibile, mediante passi intermedi che siano fattibili); Relevant (Rilevante, al nostro business model); Time-Based (Temporizzato, perché ogni obiettivo deve raggiungere un risultato in un tempo specifico).
  2. Identifica il tuo target: Dovresti subito stabilire le tue buyer persona e il percorso che vorrai intraprendere con loro. Nel primo caso, ti puoi far aiutare sia da Analytics e Social Media Insights sia da altre piattaforme capaci di catturare le attività degli user e i data. Nel secondo puoi lavorare su tre fronti, uno conseguente l’altro. Attrazione (con annunci sponsorizzati e creazione di contenuti su social e blog); Coinvolgimento (email marketing o pop-up) annunci digitali, social media, creazione e distribuzione di contenuti; Implementazione del piacere (contenuti personalizzati).
  3. Non fermarti al primo strumento

Per le strategie puoi inviare newsletter, creare post o articoli nel tuo blog, focalizzarti con diverse landing page… Non bisogna però accontentarsi, perché possono coesistere tutti i canali. Potresti nel corso della strategia cambiare qualcosa in corsa per migliorare il rapporto tra il numero di visitatori del tuo website e quanti di loro compiono una determinata azione. I vantaggi del mettere a sistema marketing automation e retail non sono solamente nell’email marketing, ma su una serie di attività. Limitarsi ad un solo canale è sicuramente un problema da superare. Anzi, per rendere più rapidi i tuoi processi è bene ragionare su più fronti, per implementare il processo di conversione dei tuoi lead. Quel dato arredamento che vuoi spingere infatti può viaggiar bene sia su posta elettronica che su Pinterest. Un comune errore di chi è poco avvezzo al marketing automation è quello di accostarsi solamente all’email marketing. Il fine invece è sfruttare più canali per essere maggiormente performanti.

Se vuoi utilizzare una piattaforma di marketing automation, verifica che questa si possa integrare con tutti gli strumenti che ti interessano.

Importante: marketing automation non significa premere il bottone del pilota automatico e aspettare l’approdo in porto sani e salvi. Non potrebbe essere più sbagliato. Per far sì invece che tutto funzioni c’è bisogno di costanti accorgimenti, di verifiche e, ovviamente, di cambi di rotta in caso di mira non efficace. Possiamo definire il marketing automation come un concreto aiuto nella tua strategia di vendita, una bussola che ti agevola con prontezza a velocizzare i tuoi processi verso il tuo pubblico. Coinvolgendolo maggiormente e semplificando l’interazione. Ma gli ostacoli vanno pur sempre superati. Potremmo addirittura dire che il marketing automation è tutto tranne che letargico. Se ci si vuole muovere con qualità ed efficienza, le mosse vanno sempre monitorate, perché pianificare i propri contenuti futuri comporta poi verificarne i risultati in divenire.

Marketing automation e retail: tra eCommerce ed esperienze in-store

Entriamo nel dettaglio. In questa fase vogliamo ragionare su come abbinare insieme marketing automation e retail. Un settore, quest’ultimo, in piena vitalità nella sua eccezione online, ma che dimostra segnali incoraggianti pure nella sua veste più tradizionale. Certo, con le dovute astuzie. In queste particolari contingenze, la sfida di strategie omnicanale, capaci di mescolare esperienze di shopping online con punti vendita offline, stanno continuando ad aver ragione di esistere. Chi vuole comprare un mobile sicuramente darà un occhio al tuo sito per vedere modelli e farsi una mezza idea. Ma una buona fetta entrerà pure nel negozio fisico, per scoprire i colori, sperimentare col tatto tessuti e materiali. Poi magari sceglierà l’acquisto online. Ma seguirà un doppio passaggio. Una pratica portata avanti anche dai grandi colossi, non solo dell’arredamento.

È ormai notizia assodata l’interesse di Amazon nell’investire in store offline. Sebbene da poco Amazon abbia annunciato l’intenzione di chiudere i suoi 87 “pop-up store” negli Stati Uniti, continuerà con i negozi fisici, implementando librerie e “4-star stores”, per la vendita esclusiva di prodotti che hanno ottenuto sul sito almeno “4 stelle” dai clienti. Non bisogna certo dimenticarsi che il mondo viaggia ormai in rete. Secondo la Federazione del Digitale, organismo recentemente costituito da Netcomm e IAB Italia, il mercato digitale vale in Italia il 3,7% del PIL. Con una crescita dell’11,6% su base annua. A trainare per la maggiore sono proprio i comparti dell’eCommerce e dell’online advertising. Con effetti pure sull’occupazione, tanto che si calcola una crescita del numero di lavoratori di un +12,7% nel 2018.

Alla ricerca di un’emozione da retail offline

Se abbiamo appena dimostrato lo sviluppo del mercato digitale, questo non deve assolutamente intimorire il retail in store. Perché se è venuta meno una concezione di negozio tradizionale (per fattori che vedremo tra poco) un’altra sta prendendo forma. E non può essere imitata da nessuna eCommerce che tenga. Nella domanda si registra infatti una richiesta sempre più crescente nel ricercare un’esperienza di acquisto in negozio. Un contatto umano che non è riproducibile sul sito web e che può essere un’arma in più nell’impari lotta sul prezzo. Dove l’online ha vita più semplice. Ma visto che comprare un arredo di design può avere costi anche maggiori rispetto ad un altro prodotto, il potenziale cliente avrà sicuramente piacere a confrontarsi con uno shop assistant per trovare gli abbinamenti più congeniali. A supporto, ci sono diversi studi sul neuromarketing, branca che analizza i canali di comunicazione più diretti verso i processi di acquisto, fino a ricerche universitarie. A tal proposito anche l’Harvard Business Review ha visionato i percorsi dietro le connessioni tra cliente e azienda.

Ecco alcuni punti su come implementare questa richiesta:

  • Connetti i clienti con i social media. Far dialogare la community con i propri canali può essere occasione per promuovere il tuo brand, creando quel senso di appartenenza e di affiliazione. Potresti anche utilizzare svariati hashtag o comunque trovare il modo migliore per avere un contatto continuo con gli utenti (ricorda, lead nurturing. Cioè “nutri” i tuoi clienti). Se ad esempio noti che un particolare tavolo ha riscosso successo tra i tuoi follower Instagram, questo potrà essere base per un’azione di email marketing specifica: ricordati sempre infatti dei tuoi buyer persona e fatti domande sulle loro aspettative. O sui loro desideri.
  • Targetizza i messaggi. Per prima cosa bisogna individuare il proprio pubblico e in questo caso la tua strategia che abbinerà marketing automation e retail può essere di aiuto. Appena stabilito, potrai applicargli soluzioni (e promozioni) studiate sulla persona, aumentando la customer satisfaction e la sua esperienza.
  • I giusti prodotti al giusto pubblico. Tramite social media insights e il coinvolgimento della tua community online puoi capire quali azioni di branding sono più efficaci nel tuo store.
  • Lascia i clienti liberi. Questo è uno degli aspetti fondamentali del retail. I clienti non vogliono avere restrizioni nei propri acquisti. Perciò una strategia multicanale può giocare a tuo favore. Come dicevamo prima, gli utenti possono comprare un mobile online, o aver voglia di emozionarsi nel vederlo di persona. Per testare la comodità di una seduta e quant’altro.

Le best practices per un eCommerce di successo

Un eCommerce ottimizzato o azioni efficaci di email marketing ti permettono di generare più facilmente nuovi lead. Trasformandoli in clienti. Alcuni passaggi che hai già strutturato hanno però ancora un potenziale inespresso. Qualche piccola accortezza può invogliare l’utente a un click in più, facendo crescere il carrello. Vorremmo suggeriti quattro best practices:

  1. Email di benvenuto. Sono sempre molto gradite dagli utenti. Nelle email di benvenuto potresti inserire i prodotti che stanno andando per la maggiore, spingendo l’interesse. O far subito scoprire quel particolare oggetto di design che avevano scovato sfogliando gli ultimi numeri delle riviste di arredamento. Valuta molto attentamente il lead persona al quale rivolgerti. Potresti, perché no, alternare varie fasce di prezzo.
  2. Più landing page. Personalizzare le landing page a seconda delle scelte fatte dall’utente nella email ricevuta vi permetterà di personalizzare anche il percorso del lead, che potrà più facilmente trovare quello che gli occorre o prodotti ancora più vicini ai propri gusti. Non aver timore di cambiare landing page, anzi sfrutta specifiche occasioni o periodi dell’anno per proporre stili a tema. Visto che sta arrivando la bella stagione, potresti mettere in primo piano le proposte per il giardino e far scorrere in basso il resto. Posizionando in risalto prodotti con colori pastello. Gli utenti hanno già voglia d’estate.
  3. Fidelizza con promozioni. Ai clienti affezionati, in fasce top level, puoi praticare particolari promozioni tramite l’invio di email. Sarà un ottimo modo per implementare le vendite. Vanno però scelti gli utenti che limitano i propri resi e hanno ordini di acquisto importanti. Non circoscrivere tutto a collezioni troppo datate, o ad oggettistica ormai fuori stagione. Meglio allora ridurre le offerte o il pubblico se hai paura che non siano fruttuose.
  4. Occhio alle email di abbandono del carrello. Sono uno strumento sempre utile per provare a riaccendere l’attenzione verso un articolo. Però non accontentiamoci, perché raccolto l’interesse possiamo ampliare il messaggio. Puoi introdurre anche alcuni prodotti tra i più venduti, o comunque i più pertinenti. Potresti anche offrire uno sconto per invogliare la vendita, ma valuta pro e contro. Le considerazioni vanno fatto di volta in volta.

Il futuro? Una questione di marketing automation

Per portare lo sguardo in avanti, ripartiamo dall’incipit di questo testo: nel 2025 il marketing automation varrà 7,63 miliardi di dollari. È quindi innegabile che tutti gli occhi di analisti e marketer siano puntati verso il suo futuro, per impostare le prossime tappe del lavoro. Ci sono diverse teorie sull’evoluzione di questo comparto strategico, ma due aspetti sono già all’orizzonte. E ci stiamo muovendo verso di loro. Ecco dieci punti da tenere sotto stretta osservazione:

1. I software di marketing automation saranno sempre più facili da usare e onnicomprensivi

L’interesse cresce, tanto che, diventando ormai uno strumento popolare e richiesto, è probabile che la sua facilità di utilizzo andrà sempre aumentando. Questo perché, oltre che a velocità ed economicità, i marketer vogliono l’applicazione più smart che c’è. Con la possibilità, infine, di interagire con tutti i tool a disposizione. Anche sulla questione prezzo si giocherà una battaglia importante. Al momento diversi software sono costosi, quindi potrebbe esserci una corsa ad accaparrarsi l’ampia domanda di chi ancora tentenna. La speranza è che tutto ciò non ricada sulla qualità del servizio.

2. Non solo email marketing

Come abbiamo già detto precedentemente, dobbiamo sfruttare tutto il bello che la tecnologia ha da offrici. Fermarsi sarebbe un errore, perché potremmo lasciare potenziali lead per strada. L’occhio vuole la sua parte nelle leggi che governano il design, ti spiegheremo tra poco.

3. “I’m not a robot”

Non siamo robot, ma non lo sono neanche i tuoi clienti. Devi rivolgerti ai lead catturandoli. Se questi sono sempre più sfuggenti, vista la mole di input che ricevono davanti allo schermo, devi essere efficace. E fermare la loro attenzione per primo. Il futuro ci porterà a lavorare con maggiori strategie di marketing automation, ma queste dovranno essere supportate da storie appassionanti. Capaci di risvegliare interesse. Per questo il contenuto del tuo brand dovrà essere ancora più autentico e “umano”. Le previsioni dicono addirittura che lo storytelling supererà tante riflessioni che ruotano attorno alla scelta di un dato prodotto. In un settore come il design siamo certi che tutto ciò avverrà più velocemente.

4. I contenuti saranno più semplici

Anche i brand stanno facilitando la loro comunicazione, specialmente tramite email, per essere più flessibili. Per questo si sta procedendo verso layout snelli, complice il mobile. Del resto, la metà della posta elettronica viene aperta proprio da smartphone. La creatività gioca un ruolo ancora più importante, perché bisognerà conquistare senza strafare. Stanno andando molto pure le gif. E andranno ancora, in futuro.

5. Strategie di CRO interattive

Anche la conversione sarà più partecipata. Grazie soprattutto ai nuovi strumenti di realtà virtuale. Già da alcuni anni vengono proposti tour virtuali per arredare casa e all’orizzonte ci sono mezzi sempre più potenti per trasportare a velocità sostenuta le scelte dei clienti.

6. Addio ad alcuni processi

L’automazione lascerà indietro diversi passaggi. Saranno proprio i software di email marketing, ad esempio, a direzionare autonomamente i contatti nelle varie categorie, a seconda delle azioni intraprese. Le campagne diventeranno a più alto potenziale di rendimento.

7. Nessuno lead verrà abbandonato per strada

O almeno è quello che si cercherà di fare con il marketing automation. Le campagne di riorganizzazione, quelle di abbandono del carrello e altre, andranno inizialmente avanti per proprio conto. Certo, sempre dopo aver raggiunto un rilevante numero di data. Quindi, come ti abbiamo già evidenziato, servirà molta creatività per pensare a contenuti originali.

8. Parlerai sempre più con i tuoi lead

Chiedi e otterrai risposte. Per capire le abitudini di acquisto puoi sperimentare vari canali e cambiare comunicazione, per tentare di attrarre il maggior consenso. A volte però basta semplicemente fare una domanda. Il pubblico vuole sentirsi partecipe. Interrogalo direttamente per capire se ha apprezzato le ultime uscite di un prodotto o quale colore preferisce.

9. La comunicazione sarà live

I messaggi saranno veicolati in tempo reale. Non solo grazie ad assistenti virtuali o BOT di Messenger, ma verranno messe a regime pure le email. Se adesso il marketing automation potrebbe apparire lento in alcuni suoi strumenti, questi saranno sempre più rapidi, per rispondere alla domanda.

10. Occhio alla reputazione

Più i lead riceveranno contenuti di loro gradimento, più vedranno di buon grado le tue interazioni. Un principio che crescerà ancora. Sarà sicuramente un vantaggio, perché si semplificherà la conversione. Sono viste positivamente le azioni di email marketing dove sono inseriti prodotti con le valutazioni degli utenti o la targetizzazione delle offerte in base a precedenti acquisti. Devi far capire al pubblico che la tua azienda è professionale e affidabile. E di te si possono fidare.

Una questione che sarà da tenere in considerazione è il grado di coinvolgimento dell’intelligenza artificiale, che verrà amplificato nei processi di marketing automation. L’intelligenza artificiale progredirà esponenzialmente (te ne avevamo già parlato) e i percorsi saranno notevolmente automatizzati e ingegnosi. Ed è anche naturale, avendo ormai acquisito una mole di data, fruttuosi per la tua targettizzazione. Ma, lo abbiamo ripetuto più e più volte, non dimentichiamoci del tocco umano, che può fare la differenza specie nel tuo settore. Prendiamo ad esempio le email, strumento principe (ma non principale) anche nella congiuntura marketing automation e retail.

Come saranno?

  • Sempre più autentiche. Gli utenti vogliono immergersi nello storytelling, vogliono vedere come nasce il letto dei propri sogni. L’artigianalità o la cura nelle soluzioni individuate. Che siano innovative, green o quant’altro. Racconti del brand ma anche di tutto il mondo che gli gravita intorno. Nutrire questa curiosità è una buona partenza.
  • Sempre più visive e “parlate”. Le foto stanno surclassando le parole, gli schemi concettuali le conclusioni. Il presente vuole deliziare gli occhi, primo recettore per attirare l’attenzione. Ormai hai notato come Instagram o Pinterest siano strumenti utilissimi per attrarre interesse verso un arredo. Adatti anche nel far immergere in uno spazio dentro il quale il mobilio è contestualizzato ed esaltato. Soddisfatta la vista, toccherà all’udito. Prima Siri per iPhone, quindi Alexa per Amazon: gli assistenti vocali stanno prendendo piede. Un domani andranno a finire pure nelle email.
  • Tanto testo quante foto. I marketer hanno acceso un dibattito. La casella della posta in arrivo sarà più visiva o avremo bisogno di sempre più parole? Si è arrivati alla conclusione che la verità sarà nel mezzo. Tante foto quanto testo. Concordiamo nella necessità di far dialogare le due narrazioni, ma siamo al tempo convinti che nel tuo settore l’immagine sarà ancora fondamentale.
  • Sempre più personalizzate. A forza di comunicare nei social media, l’email diventerà un canale luxury, che i clienti utilizzeranno per speciali occasioni. Quindi un email marketing di successo deve con forza segmentare il suo pubblico. L’automazione crescerà nei processi ma il tuo team dovrà pensare a contenuti che puntino ad essere personalizzati e creativi.
  • L’email ha ancora tanto da dirci. Ti abbiamo appena sottolineato che questo mezzo sarà sempre più considerato un canale luxury. Bene, ma non vuol dire che scomparirà. Anzi, devi tener presente che gli ultimi trend stanno segnando una stagione florida per l’email, che sta ottenendo più considerazioni e rispetto. Proprio perché c’è un’aura di professionalità che la riveste, bisogna darle ancora peso. E investirci. C’è chi obietterà: “Sì, ma le email sono lente”. Rispetto ad altri strumenti, forse. Ma non è poi così vero. Le email sono tuttora efficaci, in un momento dove le conversioni non devono per forza viaggiare a breve termine. Contano solo i risultati.

Attenzione alla privacy: una nuova sfida ricca di opportunità

Il recente GDPR (General Data Protection Regulation), il regolamento dell’Unione Europea circa il trattamento e alla libera circolazione dei dati personali, ha riacceso il dibattito. Mostrando agli occhi di tutti che c’è una grande questione aperta. Da una parte, la tua necessità di dati per scegliere percorsi ottimizzati per i lead, dall’altra la riluttanza degli utenti, che a gran voce chiedono la protezione delle proprie informazioni. In questo scontro epico, a fare da paciere sarà la fiducia. Ristabilire infatti un rapporto aperto tra le parti renderà tutto più semplice. Il cliente accetterà di trovare suggerimenti delle sue ricerche nel bel mezzo della bacheca Facebook se queste informazioni saranno davvero di suo gradimento.

Marketing automation, ora o mai più

Hai ragione, abbiamo forse esagerato con quest’ultimo titolo. Abbiamo scelto però una conclusione “apocalittica” per sottolineare come questa svolta storica sia già cominciata da un bel pezzo. Certo, non è mai troppo tardi per cambiare in corsa, anche se a volte potrebbe essere effettivamente fuori tempo massimo. Il marketing automation è una realtà che si sta consolidando e crediamo che questo sia il momento giusto per iniziare a scoprirne le potenzialità. Ne stai sentendo sempre più parlare e ti assicuriamo che in futuro ne vedremo delle belle. Alcune anticipazioni le abbiamo appena presentate.

Gli strumenti sono tanti e con questi puoi raggiungere il tuo target con tutta facilità. Specialmente nel settore del design, si andrà verso la promozione di esperienze da far provare ai lead. Lo stiamo già vedendo nell’evoluzione di Instagram e Pinterest, perché il contenuto visuale sta trionfando su tutto il resto. Rilanciamo e azzardiamo: in una fase di scoperta, puoi sperimentare ed entrare nel cuore dell’argomento. Senza strafare, chiaramente. Per questo è bene informarsi prima su vantaggi e soprattutto svantaggi di ogni azione. Meglio aspettare e ragionare piuttosto che perdere clienti. O comunque puoi sempre affidarti ad esperti del settore.

Un ultimo aspetto, fai molta attenzione nel personalizzare le varie strategie, arrivando al giusto pubblico senza snaturare la personalità del tuo brand. È importante mantenere alto il gradimento, ma anche la fiducia e l’autorevolezza che rivesti. Lo avevamo già detto? Certo, repetita iuvant.

Emanuele Anselmi

CEO Italian Design Farm